Il Maestro fiorentino affronta per la settima volta il capolavoro verdiano in quella che può essere considerata l’estrema sintesi del suo rapporto con questo titolo.
La Traviata è stata sicuramente una delle opere maggiormente frequentate da Franco Zeffirelli nella sua carriera di regista, scenografo e costumista, dal lontano 1958 quando l’affrontò per la prima volta a Dallas con Maria Callas. Da allora il regista fiorentino ha firmato altre cinque produzioni del capolavoro verdiano, tra cui una storica produzione cinematografica con protagonisti Teresa Stratas e Placido Domingo.
Zeffirelli protagonista in Arena dal 1995
A distanza di 61 anni da quello storico debutto Zeffirelli torna ad affrontare il capolavoro verdiano inaugurando venerdì 21 giugno il Festival Lirico 2019 dell’Arena di Verona e rinsaldando il legame con un palcoscenico che dal 1995 lo ha visto protagonista quasi in ogni stagione.
L’idea nasce già nel 2008 come suo grande desiderio personale per l’amore che ha sempre portato per Traviata ma solo oggi vede la luce dopo una lunga e complessa gestazione resa necessaria dall’importanza del titolo, del luogo, dalla trama di affetti e relazioni che attorno ad esso ruota e dall’esigenza di restituire davvero al pubblico quell’ultima essenza della perfezione, sempre cercata con caparbia determinazione dal Maestro.
Cecilia Gasdia, sovrintendente e storica Violetta diretta dal Maestro
Cecilia Gasdia, Sovrintendente e Direttore Artistico della Fondazione Arena di Verona, che nel 1984 fu Violetta a Firenze di Traviata con Carlos Kleiber sul podio e Franco Zeffirelli alla regia ricorda: “Nel 1984 il Maestro Zeffirelli mi sceglieva, giovane ragazza di 24 anni, per interpretare Violetta nel suo primo allestimento fiorentino di Traviata. Il suo ritorno a Firenze fu un evento sensazionale. Ed io oggi sono orgogliosa, emozionata, commossa e fortunata dopo 35 anni di potergli restituire il dono immenso che mi fece. Questa inaugurazione è un investimento pensato per garantire un grande futuro per Fondazione Arena perché sono certa che questa Traviata impreziosirà tante estati areniane nei decenni futuri come già avvenuto per tutti gli spettacoli di Franco Zeffirelli a partire dal 1995. Per una Fondazione come la nostra che ha sempre capitalizzato le produzioni più importanti, soprattutto quelle zeffirelliane, riproponendole come vero e proprio patrimonio estetico e culturale di Verona e dei tanti turisti che continuamente cambiano il volto al pubblico dell’Arena, anche questa Traviata aggiunge un importante capitolo al patrimonio della Fondazione i cui risultati si vedranno non solo nel 2019, ma per molti anni a venire.”